Distesi sotto un albero, mentre un allegro sole gli fa occhiolino tra le fronde mosse dal vento, così mi piace immaginare i miei protagonisti. La Papera (Naalna, mentre schiamazza gaia e rumorosa), il Pastore Apuano (Sion, mentre ringhia sommessamente a un raggio che fa capolino dalle foglie, danzandogli sulla punta del naso) e il Lupo (Rag Nar, mentre si rigira, tappandosi le orecchie nel vano tentativo di dormire).
A sbucare da dietro l’albero, sbirciando malevoli o curiosando incantati, tutti gli altri.
Lungo il viaggio non troverete eroi, solo individui.
Questi sono i miei personaggi.
Loro esistono nelle persone importanti che ho conosciuto e che mi hanno influenzato lungo il percorso della mia esistenza, persone che, abbandonando la propria origine, si sono fatte esistenze indipendenti.
Amo molto Naalna. Mille pagine di occhioni, zampettii, sospiri, sorrisi incantati e incantevoli ve lo suggeriranno di certo. Lei è ciò che di buono vorrei trovare in me, uno dei rari personaggi che non prendono spunto da nessuna persona vera della mia vita. Pedante, chiacchierona, insistente, irritante, testarda, ma anche pulita, coraggiosa, generosa, affatto calcolata, comprensiva, immediata, sincera, leale. Non ha memoria, o meglio la sua è la memoria dell'acqua e della terra: questo mondo lo scopre lei, lo ama, lo odia, lo difende, l'abbandona. Naalna è un sentire nuovo, un foglio bianco, il sangue in tempesta che respira, vive. Ed è giovane. Qualunque età avesse avuto, non sarebbe potuta non esserlo, perché solo nella gioventù si trova il coraggio di chi è svincolato dal tempo.
Sion e Rag Nar sono due facce di una stessa medaglia, in fondo. Hanno origini reali, trasformandosi poi nei personaggi incontrati a Thsa' Nas. A volte li adoro, altre mi risultano insopportabili, come è naturale che sia. Rag Nar è stato difficile da gestire, perché spesso non ha fatto ciò che mi aspettavo. Carattere ferino. Canide che ti scodinzola prima di attaccarti. Sion, per contro, è il personaggio statico per eccellenza: seppur alle prese con decisioni difficili, come individuo non si è muove di un soffio dalle posizioni iniziali... coerenza data, suppongo, dalla disciplina militare in cui l'ho incastrato.
Vivono tormentati ed entrambi, per molto, sono incapaci di cambiare sentiero, andando consapevolmente incontro alla fine cui le loro scelte li porteranno, biasimandosi e disprezzandosi per quelle stesse scelte, valutandone le ragioni però molto più importanti del loro sentire di persone.
Sono imperfetti, inesatti, sofferti: sono umani. E, proprio per questo, al di là della difficoltà avuta nell’averci a che fare, mi piacciono.
Poi ci sono gli altri.
Non ho intenzione di fare qui una scheda per ognuno di loro: nemmeno il più stoico potrebbe arrivare in fondo! Ve li racconterò nel blog, se vorrete seguirmi.
Per ora, vi dico solo che il mio preferito è Sel: anche lui, come Naalna, non è ispirato a nessuno della vita reale. Arrogante, presuntuoso, beffardo, provocatorio: come può piacere un simile individuo? Non lo so. Se conoscessi qualcuno a lui simile per carattere, non potrei mai averci a che fare. Eppure, rileggendolo, mi trovo spesso a sorridere, nonostante la ferocia a la violenza di cui è capace. Non c'è crudeltà in lui: non colpisce per il gusto puro di suscitare sofferenza. Nel suo essere al di fuori di qualsiasi etica e morale, c'è molto più rispetto per il concetto elementare della vita piuttosto che in molti personaggi umani presenti nella storia. Non si erge a baluardo di valori che tradisce nell’azione, non c'è ipocrisia o falsità in lui: soprattutto, è consapevole delle sue scelte e non si ammanta di eroismo per giustificare il suo operato. Forse è per questo che mi piace: sceglie per motivi che solo lui conosce, indifferente al giudizio e conscio che ben pochi oserebbero giudicarlo. Del resto, lui è il Dio della Tenebra e del Fuoco.
A sbucare da dietro l’albero, sbirciando malevoli o curiosando incantati, tutti gli altri.
Lungo il viaggio non troverete eroi, solo individui.
Questi sono i miei personaggi.
Loro esistono nelle persone importanti che ho conosciuto e che mi hanno influenzato lungo il percorso della mia esistenza, persone che, abbandonando la propria origine, si sono fatte esistenze indipendenti.
Amo molto Naalna. Mille pagine di occhioni, zampettii, sospiri, sorrisi incantati e incantevoli ve lo suggeriranno di certo. Lei è ciò che di buono vorrei trovare in me, uno dei rari personaggi che non prendono spunto da nessuna persona vera della mia vita. Pedante, chiacchierona, insistente, irritante, testarda, ma anche pulita, coraggiosa, generosa, affatto calcolata, comprensiva, immediata, sincera, leale. Non ha memoria, o meglio la sua è la memoria dell'acqua e della terra: questo mondo lo scopre lei, lo ama, lo odia, lo difende, l'abbandona. Naalna è un sentire nuovo, un foglio bianco, il sangue in tempesta che respira, vive. Ed è giovane. Qualunque età avesse avuto, non sarebbe potuta non esserlo, perché solo nella gioventù si trova il coraggio di chi è svincolato dal tempo.
Sion e Rag Nar sono due facce di una stessa medaglia, in fondo. Hanno origini reali, trasformandosi poi nei personaggi incontrati a Thsa' Nas. A volte li adoro, altre mi risultano insopportabili, come è naturale che sia. Rag Nar è stato difficile da gestire, perché spesso non ha fatto ciò che mi aspettavo. Carattere ferino. Canide che ti scodinzola prima di attaccarti. Sion, per contro, è il personaggio statico per eccellenza: seppur alle prese con decisioni difficili, come individuo non si è muove di un soffio dalle posizioni iniziali... coerenza data, suppongo, dalla disciplina militare in cui l'ho incastrato.
Vivono tormentati ed entrambi, per molto, sono incapaci di cambiare sentiero, andando consapevolmente incontro alla fine cui le loro scelte li porteranno, biasimandosi e disprezzandosi per quelle stesse scelte, valutandone le ragioni però molto più importanti del loro sentire di persone.
Sono imperfetti, inesatti, sofferti: sono umani. E, proprio per questo, al di là della difficoltà avuta nell’averci a che fare, mi piacciono.
Poi ci sono gli altri.
Non ho intenzione di fare qui una scheda per ognuno di loro: nemmeno il più stoico potrebbe arrivare in fondo! Ve li racconterò nel blog, se vorrete seguirmi.
Per ora, vi dico solo che il mio preferito è Sel: anche lui, come Naalna, non è ispirato a nessuno della vita reale. Arrogante, presuntuoso, beffardo, provocatorio: come può piacere un simile individuo? Non lo so. Se conoscessi qualcuno a lui simile per carattere, non potrei mai averci a che fare. Eppure, rileggendolo, mi trovo spesso a sorridere, nonostante la ferocia a la violenza di cui è capace. Non c'è crudeltà in lui: non colpisce per il gusto puro di suscitare sofferenza. Nel suo essere al di fuori di qualsiasi etica e morale, c'è molto più rispetto per il concetto elementare della vita piuttosto che in molti personaggi umani presenti nella storia. Non si erge a baluardo di valori che tradisce nell’azione, non c'è ipocrisia o falsità in lui: soprattutto, è consapevole delle sue scelte e non si ammanta di eroismo per giustificare il suo operato. Forse è per questo che mi piace: sceglie per motivi che solo lui conosce, indifferente al giudizio e conscio che ben pochi oserebbero giudicarlo. Del resto, lui è il Dio della Tenebra e del Fuoco.