Lungo il viaggio ho avuto alcuni compagni, pochi in verità, incrociati lungo il percorso o che mi sono stati accanto per quasi tutto il tragitto.
A loro sono molto grata, sono stati i viandanti dall'altra parte della pagina, quelli che l'hanno guardata standoci dinanzi, così come ho cercato di fare io, ma senza gli occhi in tormenta per il coinvolgimento nella vicenda.
Non voglio raccontarveli come fossero una storia, voglio indicarveli come fossero una meta da raggiungere.
Federico Marcantoni, ovvero la copertina del "Il Viaggio. Volume I"
Ho cercato per molto di cogliere, da sola e senza avere, ahimè, le capacità necessarie, un'immagine che fosse essa stessa un viaggio, che rendesse l'idea precisa di un percorso nel momento stesso in cui lo si sta facendo. Doveva essere "nel mentre", il fotogramma della strada, tra la partenza e l'arrivo, quando si dipana come una matassa.
A volte le cose accadono in maniera strana e inaspettata. Ho conosciuto Federico perché è stato il batterista della band del mio compagno. Quando la loro avventura musicale si concluse, la sorte volle che l'avventura come persone non cessasse affatto e anzi si sviluppasse in un rapporto che ancora continua. Fu così che, durante una cena, mi fu servita su di un piatto d'argento la mia tanto desiderata foto di copertina: non era affatto ciò che avevo cercato, ma era esattamente ciò che volevo...
Federico lo trovate al Phonic Art Studio: lì vive e lavora, s'appassiona e s'arrabbia, ma non molla, perché, come molti viandanti dell'epoca moderna, che, in un Italia indifferente e dura, intraprendono una libera professione, ha scorza e carattere.
https://soundcloud.com/fmphonicart
https://www.flickr.com/photos/federicomarcantoni/
Fabio Trevisiol, ovvero la struttura.
Fabio è prima di tutto amico. Non è solo l'affetto che mi lega a lui, ma, cosa che io reputo molto più importante, una profonda stima.
Se penso a Fabio, io immagino Totoro.
Di nuovo la stranezza della vita. Conobbi Fabio sedicenne, appassionato e vorace lettore, amante di Evangelion e dei Modena City Ramblers, amori in condivisione, attraverso gli oramai quasi estinti guest book: nel tempo, seguì questa sua propensione e, infine, dei libri ha fatto il suo "pane quotidiano". Su questi lavora, su questi si infuria, si perde, si ritrova e vive.
Come mi ha aiutato, a parte la pazienza, la comprensione, la disposizione, lo potete immaginare da voi: con la sua competenza, con consigli e suggerimenti... ma, soprattutto, mi ha fatta sentire supportata. Non credo c'entri con il mestiere e, forse, nemmeno con l'amicizia: esistono persone così, che hanno la capacità di farti sentire che, se ti appoggi, reggeranno... sono solide. Ho avuto la fortuna di conoscerne una, di averla come amico e, in ultimo, che persino lavorasse nell'editoria... come lo chiamereste voi questo?
Fabio lo trovate tra libri e parole, a dar forma ai pensieri e a tentar di adeguargli il mondo.
https://trevinoyume.wordpress.com/
Mathias Traverso, ovvero tutto il viaggio nel mezzo, tra lacrime e sorrisi.
Ha letto e riletto il libro, mi ha fatto piangere, disperare, sorridere, arrabbiare e ricredere. Mi ha seguito attraverso percorsi impervi e difficili, si è arrabbiato, risentito, offeso, a volte rassegnato, mai arreso. Per non perdere me, ha subito il mio viaggio dall'inizio alla fine, più e più volte, unico modo per starmi accanto in questo tempo folle. In alcuni momenti, con mio grande disappunto, me lo sono trovato dietro, laddove non lo avevo nemmeno invitato. Mi ha guidata, quando mi perdevo tra oceani turbolenti di descrizioni infinite, dato spunti e suggerimenti, a volte, persino accolti.
Un giorno racconterò il suo di viaggio in questo tempo, perché veramente se l'è meritato.
http://www.metal-archives.com/artists/Mathias_Traverso/601995
https://it.linkedin.com/pub/mathias-traverso/a7/837/807
https://it-it.facebook.com/desertriderock/app_2405167945
A loro sono molto grata, sono stati i viandanti dall'altra parte della pagina, quelli che l'hanno guardata standoci dinanzi, così come ho cercato di fare io, ma senza gli occhi in tormenta per il coinvolgimento nella vicenda.
Non voglio raccontarveli come fossero una storia, voglio indicarveli come fossero una meta da raggiungere.
Federico Marcantoni, ovvero la copertina del "Il Viaggio. Volume I"
Ho cercato per molto di cogliere, da sola e senza avere, ahimè, le capacità necessarie, un'immagine che fosse essa stessa un viaggio, che rendesse l'idea precisa di un percorso nel momento stesso in cui lo si sta facendo. Doveva essere "nel mentre", il fotogramma della strada, tra la partenza e l'arrivo, quando si dipana come una matassa.
A volte le cose accadono in maniera strana e inaspettata. Ho conosciuto Federico perché è stato il batterista della band del mio compagno. Quando la loro avventura musicale si concluse, la sorte volle che l'avventura come persone non cessasse affatto e anzi si sviluppasse in un rapporto che ancora continua. Fu così che, durante una cena, mi fu servita su di un piatto d'argento la mia tanto desiderata foto di copertina: non era affatto ciò che avevo cercato, ma era esattamente ciò che volevo...
Federico lo trovate al Phonic Art Studio: lì vive e lavora, s'appassiona e s'arrabbia, ma non molla, perché, come molti viandanti dell'epoca moderna, che, in un Italia indifferente e dura, intraprendono una libera professione, ha scorza e carattere.
https://soundcloud.com/fmphonicart
https://www.flickr.com/photos/federicomarcantoni/
Fabio Trevisiol, ovvero la struttura.
Fabio è prima di tutto amico. Non è solo l'affetto che mi lega a lui, ma, cosa che io reputo molto più importante, una profonda stima.
Se penso a Fabio, io immagino Totoro.
Di nuovo la stranezza della vita. Conobbi Fabio sedicenne, appassionato e vorace lettore, amante di Evangelion e dei Modena City Ramblers, amori in condivisione, attraverso gli oramai quasi estinti guest book: nel tempo, seguì questa sua propensione e, infine, dei libri ha fatto il suo "pane quotidiano". Su questi lavora, su questi si infuria, si perde, si ritrova e vive.
Come mi ha aiutato, a parte la pazienza, la comprensione, la disposizione, lo potete immaginare da voi: con la sua competenza, con consigli e suggerimenti... ma, soprattutto, mi ha fatta sentire supportata. Non credo c'entri con il mestiere e, forse, nemmeno con l'amicizia: esistono persone così, che hanno la capacità di farti sentire che, se ti appoggi, reggeranno... sono solide. Ho avuto la fortuna di conoscerne una, di averla come amico e, in ultimo, che persino lavorasse nell'editoria... come lo chiamereste voi questo?
Fabio lo trovate tra libri e parole, a dar forma ai pensieri e a tentar di adeguargli il mondo.
https://trevinoyume.wordpress.com/
Mathias Traverso, ovvero tutto il viaggio nel mezzo, tra lacrime e sorrisi.
Ha letto e riletto il libro, mi ha fatto piangere, disperare, sorridere, arrabbiare e ricredere. Mi ha seguito attraverso percorsi impervi e difficili, si è arrabbiato, risentito, offeso, a volte rassegnato, mai arreso. Per non perdere me, ha subito il mio viaggio dall'inizio alla fine, più e più volte, unico modo per starmi accanto in questo tempo folle. In alcuni momenti, con mio grande disappunto, me lo sono trovato dietro, laddove non lo avevo nemmeno invitato. Mi ha guidata, quando mi perdevo tra oceani turbolenti di descrizioni infinite, dato spunti e suggerimenti, a volte, persino accolti.
Un giorno racconterò il suo di viaggio in questo tempo, perché veramente se l'è meritato.
http://www.metal-archives.com/artists/Mathias_Traverso/601995
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